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Difficoltà a penetrare

Cosa sono

Il concetto di “coppia bianca”, cosidetto “matrimonio bianco”, è legato al concetto di non conclusione penetrativa dell’atto sessuale.

Rientra nella pratica sessuologica il concetto di

“coppia bianca”

quella che pur desiderandolo, indipendentemente dal suo stato giuridico, non riesce a compiere l’atto sessuale completo, cioè comprensivo della penetrazione.

Da tale condizione scaturisce una difficoltà a percepirsi nel ruolo che naturalmente ci si riconosce nell’essere ” coppia” a tutti gli effetti.

Sentirsi coppia senza il naturale compimento dell’atto sessuale completo non è facile, ne deriva una condizione negativa di frustrazione legata al senso di “fallimento” del proprio “status sociale” per non essere in grado di realizzare, nel privato, quella unione, quella compiutezza che le scelte di vita darebbero per scontata.

Si finisce per vivere tutto questo nel silenzio di un patto fra i coniugi che mantiene segreto il problema e di conseguenza da una parte rinforza il legame come condizione di mutuo aiuto , dall’altra isola sempre più la coppia con il suo problema. E’ allora che risulta determinante trovare un esperto capace di fornire il proprio aiuto terapeutico competente ed efficace per infondere speranza e fiducia nella soluzione possibile e contemporaneamente cominciare un trattamento in grado di dare risultati rapidi e concreti.

E poi ben presto capiterà anche di proteggersi dalle curiosità e dalle ingerenze esterne, come ad esempio  quelle delle famiglie di origine, che chiedono conto di figli che non arrivano anche a distanza di anni dal matrimonio.

Le cause

Cause femminili

La più importante è il vaginismo ossia l’impossibilità della donna di accettare che qualcosa entri nella sua vagina a causa di una  contrattura involontaria e spasmodica dei muscoli che circondano l’ostio vaginale (in particolare del muscolo pubo-coccigeo e del ramo anteriore dell’elevatore dell’ano ).

Si tratta di una disfunzione sessuale con una componente di fobia piuttosto elevata anche se di solito il quadro clinico non presenta segni di nevrosi più ampia.  Quando, però,  la paura raggiunge livelli eccessivi si può parlare di fobia della penetrazione inquadrabile anche in quadri più ampi di nevrosi fobico-ossessive.

In casi particolarmente accentuati può associarsi anche contrazione reattiva di altri muscoli come gli adduttori della coscia e i muscoli dorsali della schiena così da creare una sorta di chiusura delle gambe e di inarquamento lombare, azioni utili ad evitare qualsiasi introduzione in vagina, magari anche del dito del medico, dello speculum, del cotton-fioc. Tali reazioni sul lettino del ginecologo possono tradire la condizione non ancora svelata e quindi andrebbero colti dal medico avveduto per aprire un dialogo più profondo capace di far emergere il disturbo.

Le donne con Vaginismo sono spesso donne realizzate nella vita di tutti i giorni e anche in quella familiare, nella quale anzi si impegnano anche maggiormente per cercare di compensare ciò che non riescono a dare nella vita intima.

Tendono ad essere di livello sociale e culturale elevato e anche di bell’aspetto il che motiva i propri partner a restargli accanto anche grazie ad atteggiamenti seduttivi e comportamenti sessuali disinibilti che in intimità sfoggiano molto efficacemente.

Queste relazioni si prolungano solitamente per anni senza atto completo anche in funzione del particolare atteggiamento del partner molto disponibile, comprensivo e accomodante, dotato di sensibilità non comune, poco aggressivo, tendente alla mediazione.

I coniugi “bianchi” solitamente non sono né inibiti, né inesperti sessuali, anzi, molto complici con mogli capaci di costruire un proprio setting molto erotico utile a far superare il disagio della mancata penetrazione.

Non tutte le donne con vaginismo avranno un matrimonio bianco: molto dipende dall’attenzione e dalla capacità dell’uomo a vincere progressivamente le reazioni difensive delle donne alle prime esperienze sessuali. Un eccesso di aggressività o un atteggiamento eccessivamente remissivo e poco determinato da parte del maschio avranno l’effetto di stabilizzare il sintomo, mentre un atteggiamento paziente, ma deciso, renderanno possibile il rapporto completo dopo un tempo non necessariamente lungo.

Cause maschili

Il deficit erettile grave o la grave eiaculazione precoce (detta ante portam), possono essere causa di impossibilità alla penetrazione.

Certamente il tipo di sessualità moderna più consapevole ma anche più preoccupata di “dover fare”, di “dover far bene”, e di “dover fare ad ogni costo” non facilita il superamento di quelle che sono timori, angosce e insicurezze piuttosto frequenti nei maschi di oggi e che sostengono questi disturbi psicosessuali.

Cause miste

Non è insolito che un matrimonio bianco si sciolga e che i due membri della coppia abbiano rapporti soddisfacenti con altri partner. In questo caso si può parlare di coppia “collusiva” nel senso che entrambi i componenti della diade collaborano involontariamente al mantenimento del sintomo. Sono casi in cui si associa una forma lieve di vaginismo con una inibizione maschile da ansia da prestazione. Sono condizioni che si inseriscono in contesti psicologici anche larvati in cui nella donna prevale un atteggiamento di avversione alla sessualità o all’uomo in senso fisico o anche simbolico e, dall’altra parte,  una scarsa determinazione maschile a compiere l’atto sessuale.

Decidono poi di rivolgersi al terapeuta principalmente perché affiora il desiderio di maternità o perché cresce la tensione per un risultato sempre più atteso e, proprio per questo, sempre più irraggiungibile.

La terapia

Può sembrare strano al giorno d’oggi, ma il numero stimato di situazioni matrimoniali o di coppia nelle quali non c’è la penetrazione è alto e si stima raggiunga migliaia di casi in Italia, molti dei quali restano nascosti per pudore ma anche perché si pensa che non siano facilmente risolvibili. La nostra esperienza, invece, racconta esattamente il contrario: in tutti questi anni di lavoro su questo fronte il 98% delle coppie bianche trattate nel nostro studio ha risolto la propria “verginità di coppia” ed anche in tempi relativamente brevi ( dai 7 ai 14 sedute di psicoterapia di coppia e sessuale ).

Forse le reticenze a rivolgersi al terapeuta e le convinzioni di irrisolvibilità del problema dipendono anche da quanti incompetenti si dichiarano disponibili a curare tale situazioni pur non avendo il men che minimo sentore di quanto un tale trattamento richieda competenza profonda e capacità di intervenire dove e come il caso specifico richiede.

Una buona partenza è quella di una approfondita analisi della situazione presentata dalla coppia dalla quale, con pazienza e determinazione, avviare un lavoro di costruzione del contesto coppia favorevole al superamento del problema anche attraverso la facilitazione della comunicazione emozionale ed affettiva al suo interno.

E’ altresì fondamentale saper infondere coraggio e fiducia nella soluzione ed ottenere disponibilità e collaborazione piena al piano psico-terapeutico  proposto.

Occorre offrire alla coppia il giusto sostegno per la risoluzione dello specifico disagio che è alla base del disturbo. Non tutte le coppie sono uguali, non tutti i casi si risolvono nello stesso modo: l’esperienza e la competenza sono doti imprescindibili sempre tanto più nel trattamento di situazioni così impegnative e coinvolgenti sul piano umorale.

In simili circostanze non ci si può inventare terapeuti, non si può improvvisare nulla perché trattare la coppia è sempre un impegno particolare e delicato, specie quando è in gioco la sua stessa essenza, il suo stesso significato sostanziale e simbolico come l’atto sessuale stesso.

L’atto sessuale mancante in una coppia trascina con sé una senso di incompiuto che i due componenti sentono profondamente e non possono nemmeno chiedere facilmente aiuto per pudore e per paura di essere scoperti dai familiari o amici.E’ una frustrazione che viene vissuta in un isolamento che aggrava il clima all’interno della casa.

Ci si trascina per anni sperando che qualcosa, miracolosamente, succeda ma invano perché è la stessa incapacità di pensarsi reciprocamente in modo diverso ad aggravare il problema e farlo apparire insormontabile.

Tanta è la sensazione di disagio che si comincia a provarne di tutte ma si finisce per tentare soluzioni che mantengono il problema perché ne sono, inconsapevolmente la causa: infatti non sono le cose da fare la soluzione  ma l’atteggiamento di fondo. Questa è la chiave di volta della terapia: tanto intuitiva quanto difficile da realizzare senza l’aiuto di un esperto della materia.

C’è bisogno di un sessuologo vero: di un professionista, cioè, capace di coniugare competenza psicologica sulla dimensione di coppia con una esperienza di trattamento specifico di disturbi psicosessuali: al di fuori di questa doppia valenza terapeutica il risultato difficilmente arriva in quanto una coppia bianca è mantenuta tale al 90% per un vaginismo ( contrattura involontaria della donna che si oppone alla penetrazione ) e per il resto da un deficit erettivo tale da non consentire la penetrazione.

Da qui si intuisce come la condizione di coppia bianca abbia dei connotati biologici, fisici e sociali che richiedono un intervento mirato ed una competenza molto specifica .

Nel nostro studio in questi ormai 25 anni di attività sessuologica abbiamo incontrato coppie che in media hanno atteso più di 3 anni prima di chiedere aiuto ma raggiungendo anche picchi di 8 e 10 anni di vita matrimoniale non consumata.

Fortunatamente la decisione di chiedere aiuto ad un sessuologo ancorché ritardataria si mostra decisa e quindi anche se con tempi non proprio brevissimi ( ma del resto nemmeno eccessivamente lunghi, visto che il caso più impegnativo ha richiesto 14 incontri prima di ottenere l’atteso successo ) ma comunque contenuti.

Il successo si raggiunge in un’altissima percentuale di casi, sempre ché ci sia determinazione e volontà di impegnarsi per realizzare a casa le prescrizioni date in seduta dal terapeuta.

vedi anche Sex Therapy e Terapia di Coppia

Il nostro studio vanta ormai una lunga esperienza di trattamenti di questo disturbo.

Abbiamo elaborato strategie mirate ed efficaci anche in tempi brevi.

Utili non solo a risolvere il problema ma anche ad incidere positivamente sul benessere della coppia attraverso un miglioramento dell’intesa erotica e dell’armonia relazionale.

Dr. Antonio Artegiani   –  sessuologo-terapeuta  3473450601

Dr.ssa  Sanavio Maria Sara – psicoterapeuta della coppia  3475978985

Via Campo di Marte 8/P Perugia
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