Ipnosi Terapia
Cos’è l’ Ipnosi?
È una tecnica studiata da M. H. Erickson per ottenere un “accesso” diretto alle più intime essenze del subconscio.
Si tratta di uno stato di coscienza alterato provocando da un livello di concentrazione intensa indirizzata su un ( monoideismo plastico ) unico pensiero. Si ottiene questa condizione molto spesso ricorrendo ad una sollecitazione sensoriale come una luce, la voce del terapeuta, un toccamento così da facilitare l’induzione della monoideazione.
Quindi ,diversamente da quanto farebbe prevedere la parola, non è uno stato di addormentamento, nè di estasi o di sonnolenza o sonnambulismo: niente di tutto questo perché il soggetto è cosciente ma in modo diverso dal solito perchè magnetizzato da un polo attrattivo particolare. Iperconcentrato su un’idea riesce a seguire solo quella e dimentica il contorno; in un certo senso vive il momento in modo decontestualizzato come se guardasse la realtà attraverso un canicchiale perdendo di vista ciò che esiste tutto intonto. Il concetto su cui di volta in volta viene polarizzata l’attenzione, in ipnosi-terapia, è suggerito e orientato dal terapeuta che è la guida attraverso cui il soggetto esperisce nuove e provvidenziali risorse per il superamento dello stallo psicologico dovuto ad ansie, paure, panico, blocchi, demotivazioni, disistima circostanziate.
Il terapeuta, quindi, è il tramite per il raggiungimento della trance ipnotica, ma può essere sostituito da se stessi nel caso della autoipnosi (che però va appresa attraverso un training indicato ed assisitto dal terapeuta stesso, perchè richiede un buon livello d conoscenza della tecnica), ma è la guida indispensabile per ottenere l’effetto terapeutico profondo.
La condizione di totale abbandono fisico contemporaneo alla predominanza del livello mentale su quello corporeo è un obiettivo importante per la trance ipnotica cui si tende ad arrivare con alcune sedute preliminari in cui si prende familiarità con lo stato di rilassamento e concentrazione superando l’iniziale scetticismo, curiosità, e a volte allarme, dovuti all’esperienza nuova, molto spesso temuta anche in riferimento all’aura di mistero che la accompagna nell’immaginario collettivo. Non appena ci si accorge che l’esperienza ipnotica è tutt’altro che misteriosa ma ansi molto piacevole, le resistenze si riducono, l’allarme si placa e si cominciano ad ottenere livelli di trance molto più signifcativi e utili dal punto di vista terapeutico. L’abbandono profondo che così si raggiunge è il piano utile alla terapia perchè ottenuto superando quelle resistenze, tensioni e inibizioni legate alla prevalenza della struttura superficiale, fortemente condizionata dal interazione con gli altri, il mondo esterno. Il raggiungimento della cosiddetta ideoplasia, cioè il totale dominio del corpo da parte della mente ( il corpo fa quello e solo quello che la mente sta pensando ) permette di sperimentare un agire più rappresentativo di un proprio modo di essere autonomo e libero, corrispondente a un sé ritrovato e più autentico, meno condizionato dalle relazioni esterne.
Come dicevamo, diversamente da quanto si creda, tali fenomeni non sono paragonabile al sonno o alla perdita di coscienza e non sarebbero possibili in un paziente che dorme perchè si ha bisogno di una presenza a se stessi, anche se modificata da una concentrazione profonda, utile e necessaria per sperimentare nuove potenzialità di se stessi, della propria mente, delle proprie risorse. Una partecipazione alla realtà modificata da uno stato di coscienza e di consapevolezza di sé in cui le percezioni sono diverse da quelle dello stato vigile e controllante su tutto il contetso attorno: è un po’ come quando lo sguardo si perde nel vuoto lasciando libera la mente di fissarsi su un punto, su un pensiero specifico. Si ha la percezione di esserci ma non la forza, la voglia, la capacità di interagire con il mondo attorno; succede dinanzi alla TV quando ci si immedesima nella scena di un film o nella su atrama o in altri casi in cui ci si perde in un pensiero, in una visuale, in un panorama, in un quadro, o in una musica: esiste quello e solo quello, il resto, pur percependolo come esistente, non lo condieriamo tantoi siamo presi da quella condizione, il resto intorno a noi non ha la vorza di interagire con noi, di distoglierci. Tutte queste sono situazioni autoipnotiche e ci permettono di capire meglio cosa possa essere e cosa ci si possa attendere da uno stato di ipnosi: senza più temerlo, senza più resistergli.
In ipnosi le categorie mentali del tempo e dello spazio possono essere superate così che si ha la possibilità di rivivere come presenti condizioni di vita passate, ma comunque memorizzate nel nostro cervello, in zone, diciamo così, normalmente non accessibili ai comuni meccanismi percettivi del cervello in stato di veglia normale. Questa è la cosiddetta regressione temporale, possibile con trance molto profonde che necessitano di una facilità all’abbandono raggiungibile con il tempo e sedute ripetute.
La mente utilizza la stessa potenzialità per creare e vivere situazioni di fatto inesistenti o fantastiche: è questa potenzialità che terapeuticamente si sfrutta per indurre la visualizzazione di situazioni positive in grado di sovrapporsi prima e poi sostituirsi alle situazioni negative che hanno indotto e mantengono lo stato di ansia, di insoddisfazione, di frustrazione, di disagio normalmente vissute dal paziente come insuperabili. Tali visualizzazioni, scelte da terapeuta dopo una attenta analisi delle peculiarità del paziente, sono il tramite per il superamento delle difficoltà e fungono da avvio per esperienze concrete nelle quali sperimentare la realizzazione di quanto vissuto nella suggestione ipnotica. Insomma suggestione e realtà si susseguono rinforzandosi a vicenda e ben presto la percezione positiva delle proprie potenzialità e dei propri successi sostituiranno nella mente il ricordo delle esperienze negative dinsunzionali che avevano portato il paziente dal terapeuta: il gioco è fatto ed è un “reset” destinato a durare anche per sempre nella vita futura se il soggetto avrà la capacità e la costanza di ricorrerci nei momenti più critici, qualora si presentino.
La sessualità può beneficiare molto di questa terapia. Quando un insuccesso o una esperienza di fallimento diventano la base per prevedere o profetizzare un successivo esito negativo nasce il disturbo sessuale. Interrompere questo circolo vizioso, che genera defaillance per il solo fatto di averne già vissuta una, è possibile e l’ipnosi può aiutare quella psicoterapia mirata chamata sextherapy ( vedi in questo sito ) in cui si analizza e si supera tale condizionamento, favorendo e rendendo più rapida e duratura la soluzione.
L’ipnosi può avere un ruolo terapeutico importante in molte situazioni della vita permettendo la ricostruzione di una percezione positiva di sé e sostituendola gradualmente a quella negativa causata da un disturbo legato ad ansia prestazionale, ansia sociale e le tante forme di timori e inibizioni che sono alla base di malesseri e disagi, tra cui quelli sessuali sono sicuramente i più frequenti e fastidiosi, ma non per questo irrisolvibili, come spesso si teme dandosi per vinti e posticipando senza motivo la visita dallo specialista con il rischio di perdere tempo e approfondire sempre di più le dinamiche distorte alla base dei disturbi stessi.
Nel nostro studio applichiamo Ipnositerapia ogni qualvolta la condizione lo richieda ed il paziente sia disponibile, al fine di abbreviare i tempi di trattamento ed ottenere risoluzioni più durature nel tempo.
Dr. Francesco Artegiani – psicoterapeuta sessuologo ipnologo 347/6449741