Ipogonadismo
L’ipogonadismo è una condizione di inefficienza ormonale da parte dei testicoli i quali producendo meno ormone testosterone creano una ridotta maturazione dell’apparato genitale compresa la funzione riproduttiva. In pratica con questo termine si intende una carenza ormonale maschile che può intervenire in età evolutiva o in età adulta.. L’aspetto esterno dell’apparato può non essere ridotto se la carenza è intervenuta solo in età matura. Oppure viceversa anche i genitali appaiono di dimensioni ridotte se l’ipogonadismo è intervenuto in età puberale; in questo ultimo caso l’apparato genitale sarà, se non si interviene con le cure, poco sviluppato e quindi anche il funzionamento sessuale e riproduttivo saranno compromessi con varia intensità. L’ipogonadismo può dipendere da una scarsa capacità secretoria dei testicoli o da una ridotta stimolazione degli stessi da parte dell’ipofisi: nel primo caso sarà definito primitivo, nel secondo secondario. La caratteristica di tale sindrome, quando interviene già in età adulta, non è il cattivo funzionamento sessuale, perché anzi esso può anche non essere intaccato ma il deficit riproduttivo nel senso che questi adulti possono mantenere una potenza coeundi ( cioè capacità di portare a compimento l’atto sessuale ) ma non generandi ( cioè la capacità di procreare ). Va chiarito che questa è una delle possibili cause di incapacità di procreare ma non è l’unica! Quindi in caso di INFERTILITA’ della coppia occorre pensare anche a questo e procedere ad un iter diagnsotico adeguato.
La terapia consiste nel ripristinare i valori degli ormoni carenti con strategie e trattaemnti diversi nel caso di adolescenti o di adulti.
Oggi si può contare su una vastità di soluzioni terapeutiche tali da permettere il massimo beneficio con il minor dosaggio riuscendo a raggiungere un elevato recupero del quadro clinico insieme ad una compliance, cioè una adesione totale del paziente al piano terapeutico: il che è fondamentale per terapie come queste che si protraggono a lungo.
UNA COSA DIVERSA DALL’IPOGONADISMO è L’IPOGENITALISMO CHE CONSISTE NEL RIDOTTO SVILUPPO PENIENO CON NORMALE EVOLUZIONE TESTICOLARE. E’ UNA CONDIZIONE POCO FREQUENTE MA MOLTO TEMUTA e spesso affrontata con disagio profondo sul piano psicologico per questo merita d essere tratata come argomento a aprte subito qui sotto.
Ipogenitalismo
Questo termine sta ad indicare una condizione maschile che presenta un apparato genitale di ridotte dimensioni: sotto i 12 cm. in erezione. Su queste misure esiste un folto, e a volte folle, rincorrersi di cifre e di modalità di misura, quasi che ogni uomo avesse bisogno di esprimere in termini di lunghezza la propria virilità. Da ciò deriva un vezzo a misurarselo che spesso è più esplicativo di un disagio personale che nulla c’entra con le reali dimensioni ( solitamente normali alla prova dei fatti ) ma molto di più con la propria difficoltà ad accettarsi per quel che si è. Non tutti nascono con un piede che da grandi misurerà 46 di scarpe e difficilmente un buon 39 non riesce a tenere in piedi una persona. Questa condizione di disagio che porta a considerare il proprio pene meno di quello che in realtà è con una insicurezza di ben altro significato viene definita come Sindrome del PENE PICCOLO, che vuol dire paura di avere un pene piccolo, indipendentemente dalle sue reali misure.
Il vero IPOGENITALISMO, cioè l’effettiva ridotta crescita genitale, è, fortunatamente, raro e solitamente è determinata da condizioni ormonali maschili carenti durante la pubertà, cioè lo sviluppo, e passate sotto silenzio e quindi non affrontate e non corrette adeguatamente.
Per questo il ritardato sviluppo genitale deve essere sempre considerato sia dai genitori che dal medico curante al fine di ricorrere, nel caso si sospetti, ad una accurata indagine endocrinologica ed eventualmente rivolgersi allo specialista endocrinologo.
E’ possibile intervenire con maggior risultato nel periodo stesso dello sviluppo ( vedi anche il capitolo PUBERTA’ RITARDATA ) non appena si intravede una certa difficoltà a maturare i caratteri sessuali primari e secondari.
L’ intervento è di tipo ormonale e va realizzato prima possibile da mani esperte evitando, possibilmente, il ricorso a pericolose scorciatoie alimentate anche da medici senza scrupoli ed interventisti oltre ogni ragionevole ottimismo scientifico.
Occorre comunque precisare che l’ipogenitalismo non è una patologia del funzionamento dell’apparato genitale per cui ” pene piccolo ” non vuol dire anche “pene poco funzionante”. Se ne deduce che sebbene non conformato a foggia di bella presenza può essere comunque una valida presenza quando, entrato in funzione saprà difendere con orgoglio il proprio operato maschile dando buona prova di sé: insomma pur piccolo che sia la sua funzione può svolgerla egregiamente pretendendo, a buona ragione, di poter dare qualche punto anche a colleghi di presenza molto più imponente ma meno “solida”.